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Il Drago di Santa Brigida

Ale desmisürade de sgrignàpola ch’i se agitàa infóste col möv l’ària compàgn de pale de mulì
Vino importante, di grande eleganza e finezza. Pronto, con caratteristiche giovani, di sicura potenzialità all’invecchiamento.

Vitigno:
Merlot 60% Cabernet sauvignon 40%

Affinamento:
18 mesi in piccole botti da 225 l
12 mesi minimi in bottiglia

Abbinamenti:
Vino importante, perfetto con carni stufate, tartufo, cacciagione e selvaggina. Sicuramente adatto a carni con cottura alla brace. Si sposa con formaggi stagionati.

Miglior rosso della bergamasca - Gustavo '19

A pochi metri della cima del Monte Fi- lone sulla montagna di fronte a Santa Brigida, si apre ancora oggi una grotta profonda che gli abitanti del paese chiamano “Busa”. Raccontano anche che una volta era abitata da un mostro tutto coperto da squame giallastre con due enormi ali da pipistrello, quattro robuste zampe con artigli poderosi, una lunga coda mobile che terminava con un’unghia tagliente. La testa sormontata da una cresta e l’enorme bocca con denti acuminati e la lingua biforcuta aveva incastonato nel suo centro un enorme diamante, che il mostro custodiva con particolare cura.[…] Ma i risultati furono sempre a discapito dei cacciatori: ci fu chi tentò di catturarlo con un laccio d’acciaio, chi tentò di rubare il diamante dal rifugio dove il mostro lo nascondeva tutte le sere, ma la sorte peggiore toccò ad un cacciatore che pensò di colpire il mostro con il suo schioppo durante un furioso temporale ma fu sopraffatto dalla bestia che lo divorò sputando solo la sua testa, che fu ritrovata il giorno dopo e seppellita nel cimitero del paese. Da quel momento il mostro scomparve e non si ebbero più sue notizie.[…] Anche la benedizione del parroco non riuscì più a far cessare del tutto quei suoni: ancora oggi in certe notti si odono degli echi come venuti da un mondo lontano.

ENG |  A few meters from the top of Mount Filone on the mountain in front of Santa Brigida, even to this day there is a deep cave that locals call "Busa". They also tell that once it was inhabited by a monster all covered in yellowish scales with two huge bat wings, four sturdy legs with mighty claws and a long swinging tail ending in a sharp nail. In the middle of its red, forked tongue there was a huge diamond, which the monster guarded with special care. […] However, the hunters failed every time: some of them tried to catch it with a steel rope, others tried to steal the diamond from the hideout where the monster hid it every night. The worst fate befell a hunter who tried to shoot the monster with his rifle during a raging thunderstorm but was overwhelmed by the beast; it devoured him leaving only his head, which was found the next day and buried in the cemetery of the village. From that moment on, the monster was never seen again and there was no longer any sign of him. […] Even the blessing of the parish priest could not stop those sounds: to this day, at night, you can hear the echoes coming from a distant world.